Info
Scuola Paolo Grassi
Accademia Riconosciuta
MIUR DM 251/16
Accademie Accreditate
Accademia d'Arte Drammatica
Silvio D'Amico
Accademia Internazionale di Teatro
Civica Scuola di Teatro
Paolo Grassi Milano
Scuola di Recitazione
del Teatro Stabile di Genova
Scuola di Teatro
del Piccolo Teatro di Milano
Scuola Nazionale di Cinema
CSC Roma
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi Milano
Dalla sua fondazione, nel 1951 a opera di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, Civica Scuola di Teatro Paolo
Grassi è
punto di riferimento formativo per il mondo teatrale italiano ed europeo.
Collegata
nei suoi primi anni di vita al Piccolo Teatro, in seguito gestita dal 1967 dal Comune di Milano presso
la
storica sede di Corso Magenta (Palazzo delle Stelline), entra a far parte nel 2000 della
Fondazione Scuole Civiche di
Milano, di cui costituisce il Dipartimento di Teatro. L'attuale sede
è l'ex Fattoria Vittadini sita in via Salasco, n°4.
La scuola è diretta oggi da
Marco Plini e offre un percorso curriculare fondato su 5 corsi diurni:
Triennale _ Corso Recitazione
(AFAM)
Triennale _ Corso Regia (AFAM)
Triennale _ Corso Danza Contemporanea (AFAM)
Triennale
_ Corso Scrittura per lo Spettacolo (AFAM)
Biennale _ Corso Organizzazione dello spettacolo
(Attestato di competenza - Livello EQF: 5)
A questi si affianca una vastissima proposta di Corsi
Extra, Serali e Summer School, corsi che si propongono di
porre gli strumenti del teatro al servizio
della comunità.
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, dunque, da più di 70 anni
è alta formazione, sviluppo dei talenti e delle
carriere, centro di studio permanente, libero
e visionario.
Il modello è quello di un istituto al servizio di tutte le fasi della pedagogia
teatrale: dalla cultura generale,
all’orientamento, alla formazione di base, alla
specializzazione. In particolare l’attenzione progettuale intende
rapportarsi, non solo all’importante
tradizione teatrale dei principali maestri del ‘900, ma soprattutto alla realtà e a
come
il teatro possa rapportarsi ad essa.
Durante il percorso formativo i futuri attori, registi, autori,
danzatori-coreografi e organizzatori studiano e
lavorano insieme: oltre ad approfondire le materie
specifiche del proprio corso, ogni allievo partecipa infatti
a seminari e laboratori pratici con
compagni di indirizzi diversi. Si sviluppa in questo modo la capacità di
lavorare in gruppo,
imparando a condividere coi propri colleghi tutte le fasi del percorso creativo:
dall'ideazione di
un progetto alla sua realizzazione scenica.
I percorsi di formazione riguardano le differenti fasi
della didattica teatrale: dalla propedeutica, alla
formazione di base, alla formazione avanzata e
continua per professionisti. All’attività formativa si
accompagna una vivace
progettualità artistica che permette agli allievi di entrare in relazione con la città
e
con il pubblico attraverso la presenza dei loro progetti in teatri e festival nazionali ed
internazionali.
Tutto ciò contribuisce a fare della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, un
punto di riferimento culturale, anche
grazie a un corpo insegnante stabile (ma perennemente in
contatto con la pratica professionale) e alle
personalità di grande rilievo della scena
contemporanea che lo hanno negli anni affiancato. Parallelamente ai
percorsi didattici curricolari,
gli allievi hanno l’opportunità di seguire tirocini presso enti e strutture produttive
di
riconosciuto valore professionale. Queste esperienze permettono, da un lato un primo approccio con
il
mondo del lavoro, dall’altro una immediata verifica “sul campo” degli strumenti
acquisiti.
La Scuola rilascia il diploma accademico di primo livello per i corsi Recitazione, Regia,
Danza Contemporanea e
Scrittura per lo Spettacolo, un attestato di competenza livello EQF: 5 per il
Corso Organizzazione dello
spettacolo e rimane, anche successivamente al conseguimento dei titoli,
un importante punto di riferimento
per gli allievi diplomati nell’accompagnamento verso le
professioni della scena. Per qualificare il loro
cammino, Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi offre
una continua opportunità di specializzazione e formazione
avanzata attraverso masterclass con
grandi maestri, progetti di studio e di ricerca, corsi speciali e possibilità
di training di
mantenimento per ex allievi e professionisti del settore, tutto ciò rientra nel grande
contenitore
del Progetto Post Diploma ricco ogni anno di nuove e stimolanti proposte
formative/lavorative.
Fondazione Milano - Scuole Civiche forma i nuovi professionisti del Cinema,
della Musica, del Teatro e delle
Lingue applicate.
È un vero e proprio politecnico delle
arti, fondato e sostenuto dal Comune di Milano, articolato in quattro
Scuole di alta formazione:
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Civica
Scuola di
Cinema Luchino Visconti, Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli.
Ai Corsi Curricolari, Milano Teatro Scuola Paolo Grassi affianca la proposta di Corsi Serali e Open class, con masterclass e insegnamenti di specializzazione indicati anche per professionisti della scena, e della Summer School, che propone seminari intensivi a carattere laboratoriale attraverso i quali è possibile acquisire strumenti pre-professionalizzanti e orientativi, allenare o 'liberare' le proprie capacità espressive e soprattutto fare un'esperienza creativa e performativa di palcoscenico.
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi Milano
CONTATTI: via Salasco, 4 - 20136 MilanoTel. 02 971525 - Fax 02 36661431
SITO WEB : http://www.fondazionemilano.eu/teatro
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi Milano
4 CASTING per attrici ed attori diplomati :
4 Bandi della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi: cerchiamo attori ed attrici per le 4 Esercitazioni del 2° anno Corso Regia Indirizzo Teatro (AFAM)Data di pubblicazione: 16/02/2022
Cinque modi illegali di salvare il mondo :
Spettacolo inserito nella Rassegna teatrale TESTE INEDITE 2021 - V Edizione Sanare le ferite1/2/3 ottobre - doppia replica ore 17:30 e 20:30 Teatrino - via Salasco, 4 Civica scuola di Teatro
Paolo Grassi
Cinque modi illegali di salvare il mondo parla di due lotte: quella per salvare il mondo e quella
per salvare se stessi.
Che poi forse sono la stessa lotta. La domanda che risiede alla base del testo è una domanda che mi
ha tormentata ormai
da anni, attraverso tutte le catastrofi, reali o possibili, che il nostro quotidiano sta
attraversando: io, e quindi noi,
io e te, siamo immuni a quello che ci succede intorno, o siamo una somma dei problemi del mondo?
Cosa ci succede mentre il
mondo finisce? Rovineremo con lui o resisteremo come due atomi nel vuoto?
E’ questa la domanda che muove anche i due protagonisti, che disperatamente cercano di agire sui
problemi esterni mentre non
hanno il coraggio di affrontare i loro problemi interni. Infatti A e G, i protagonisti, vivono la
fine della loro relazione
mentre affrontano il fallimento del loro tentativo di agire concretamente sul mondo esterno.
A e G non riescono a comunicare, diventano alberi, danzano con le foglie, provano con il linguaggio
dei segni, si fanno del
male, ma non riescono a colmare il vuoto tra di loro. Non riescono neanche a colmare il vuoto tra
loro e la realtà, perché
tutti i loro atti vengono riassorbiti come un solletico sull’epidermide della società. Nessuno li
salva. Loro non riescono
a salvare nessuno. Neanche loro stessi.
“Summer School 2017” :
La Summer School è il cuore dell'offerta formativa Open della Scuola Paolo Grassi. Si rivolge ad un pubblico il più eterogeneo ed ampio possibile con l'obbiettivo di fornire grammatiche, tecniche ed approfondimenti della didattica per la scena. Propone seminari a carattere intensivo, sia in fascia diurna che serale, strutturati in modo da agevolare la frequenza anche di allievi eventualmente fuori sede o lavoratori. E' possibile acquisirvi strumenti pre-professionalizzanti e orientativi al pari di metodologie professionali di matrice internazionale. L'edizione 2017 Scena e Retroscena presenta un'ampia gamma di approfondimenti tecnici e metodologici relativi alla recitazione, all'uso espressivo del corpo, alla ricerca della propria autorialità scenica, alla regia come know-how compositivo spendibile in qualunque contesto si richieda di trasformare contenuti in eventi e alla formazione nella conduzione di laboratori teatrali in contesti sociali ed educativi.“Teste Inedite” : http://www.fondazionemilano.eu/teatro/2010/07/eventi-spettacoli-progetti-internazionali Teste Inedite è un progetto della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi composto da sei spettacoli originali, basati su testi scritti dai diplomandi autori teatrali della scuola: Giorgia Aimeri , Elisa Campisi, Matteo Caniglia, Riccardo Favaro, Tatjana Motta, Riccardo Tabilio. La messa in scena (per tre settimane dall’8 al 22 giugno al Teatro Franco Parenti) è curata da cinque registi diplomandi Enrico Baraldi, Claudia Corona, Virginia Landi, Giovanni Ortoleva, Ida Treggiari e da una regista diplomata Valentina Malcotti, con la partecipazione di attori professionisti.
Teste Inedite è il frutto della quinta edizione del Laboratorio delle Idee di Tatiana Olear dedicato all'ideazione, sviluppo e messa in scena di un testo originale.
Durante il laboratorio, viene lasciata ampia libertà di scelta su forma e contenuto dei testi: ogni allievo deve crearsi le proprie regole del gioco e scoprire dentro di se le proprie urgenze da esprimere. L’unico limite imposto è quello della coerenza interna dell'opera stessa.
I testi messi in scena, rivolgono l’attenzione ai cambiamenti che sta vivendo il nostro mondo. Con Studio di funzioni su corpo di madre Giorgia Aimeri, giocando con la struttura e variando i linguaggi scenici, racconta alcuni possibili destini di una donna in carriera e le varie possibilità del suo rapporto con un figlio adulto. Nel suo DEath Education Elisa Campisi unisce l'intreccio di tre trame a dei frammenti video e ci fa conoscere le strane e strambe forme che assume la ricerca della spiritualità nel mondo odierno. Materiali per una ruota panoramica è un testo poetico di Matteo Caniglia che ci fa vivere un amore impossibile all'interno di un surreale parco di divertimenti. Attraverso le molteplici variazioni del linguaggio verbale,Riccardo Favaro ci porta in un mondo Molto Crudele, in cui imperversa un misterioso virus. Tutto a fuoco di Tatjana Motta è invece un'esperienza a metà strada tra lo spettacolo teatrale e il film, che mette continuamente alla prova la nostra percezione della realtà. Il testo drammatico di Riccardo Tabilio, La ballata del Delta, ci presenta una famiglia del Nord Italia per poi trasportarci in un incubo (forse) reale.
Le messe in scena sono state accompagnate dai docenti della scuola: Massimo Navone, Tatiana Olear, Michele De Vita Conti. Gli spettacoli si avvalgono di una pluralità di linguaggi scenici e tecnologici: musica originale, canto, danza, videoproiezione, video mapping, spazializzazione del suono, riprese audio e video dal vivo e mixaggio in diretta di immagini e suoni.
Questa coniugazione di linguaggi è l’espressione di uno degli obiettivi del programma didattico della scuola. Al progetto collaborano la Scuola di Scenografia dell’Accademia delle Belle Arti di Brera con gli allievi scenografi e costumisti tutorati da Davide Petullà, Beatrice Laurora e Claudia Botta la Scuola Civica di Musica Claudio Abbado - Istituto di Ricerca Musicale con gli allievi compositori tutorati da Giovanni Venosta e Alberto Morelli e la Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti (Dipartimento Multimedia) con i videomaker Chiara Caliò,Alice Gagliardi, e Davide Cazzani e la collaborazione di Fabio Brusadin.
“Molto Crudele”:
Sulla scena la grande macchina produttiva di un set, in cui si assemblano e si smontano elementi per ricostruire porzioni di realtà credibili sullo schermo. La propaganda viene trasmessa in presa diretta, i video circolano in modo virale, il contagio avviene attraverso le immagini. Lo spettro del nuovo virus si aggira per l’etere e la paura si diffonde. La distorsione della realtà invade la scena, gli attori sprofondano sempre di più nel set, fino a esserne inghiottiti, masticati e sputati fuori su due schermi piatti. Se sullo schermo tutto è coerente e credibile, al di fuori tutta la finzione è dichiarata. Una musica arriva da un luogo nascosto, ma è una vera musica? Una luce colora il set di rosso, ma è solo sangue, molto sangue. Ingresso 7,50€ - prenotazioni Biglietteria@teatrofrancoparenti.it“Terre Promesse”:
Mercoledì 31 maggio (fino a domenica 4 giugno, dalle 11:00 alle 19:30) in Sala Teatro inizia con il “Laboratorio delle Idee” la seconda annualità di Terre Promesse, il progetto internazionale promosso dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi che si occupa di approfondire, dal punto di vista teatrale, il fenomeno della migrazione, al cui sviluppo assistiamo quotidianamente.Pensiamo sia necessario che il teatro se ne occupi, come veicolo di conoscenza e riflessione.
Metropolis, questo il titolo dell’edizione 20017 di Terre promesse, è diretto da Giampiero Solari, direttore dell’Accademia milanese e realizzato insieme al Centro Culturale Zahrada (Banska Bystrica) SLOVACCHIA, Continuo Theatre(Praga) REPUBBLICA CECA, UNATC ”I.L.Caragiale”(Bucharest) ROMANIA, Theatreakademie August Everding(Monaco) GERMANIA, Institute del Teatre of Barcelona(Barcellona)SPAGNA, con la collaborazione di Goethe - Institut Mailand di MILANO e le associazioni partner e sostenitrici del progetto Associazione Dynamoscopio (Milano)ITALIA, Centro di Accoglienza Straordinaria Centro Foyer (Pavia)ITALIA, EMERGENCY.
Se il tema dell’intero progetto è la migrazione, nello specifico Metropolis, intende porre l’accento su quanto e come le nuove migrazioni trasformano la fisionomia ed il pensiero delle nostre città europee, osservando i cambiamenti, in termini urbanistici, sociali, economici e psicologici, ne racconta l’evoluzione attraverso il linguaggio teatrale.
Metropolis si declina in diverse fasi finalizzate alla scrittura e alla messa in scena di atti unici originali sul tema della migrazione: giovani artisti internazionali, drammaturghi e registi provenienti dalle istituzioni europee coinvolte, andranno ad elaborare drammaturgie originali (affiancati da tutor e Drammaturghi senior) messe in scena dai registi delle stesse scuole ma non degli stessi paesi. Nella fase di realizzazione si lavorerà con cast misti (drammaturgo e regista di differente nazionalità cui sarà associato uno scenografo/costumista). I testi, tradotti tutti in lingua italiana, verranno messi inscena con attori professionisti selezionati tramite bando.
I partecipanti al progetto, registi e drammaturghi, saranno infine invitati a Milano per ulteriori due settimane di lavoro ad ottobre 2017, periodo in cui verranno realizzati gli spettacoli, che saranno replicati per una settimana presso gli spazi della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi in via Salasco, 4.
L’obiettivo è avere un momento di confronto, raccogliere informazioni e dibattere sul tema con il contributo di rappresentanti delle istituzioni, esponenti delle associazioni impegnate direttamente nella gestione del fenomeno e professionisti di altri ambiti (urbanisti, giornalisti, fotografi e artisti che hanno affrontato il tema nel loro lavoro) per poter affrontare la parte creativa con le più vaste vedute ed informazioni possibili.
“Europa Creativa: Metropolis è fra i progetti vincitori” :
Metropolis è un progetto promosso dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi che intende raccontare l’evoluzione della società contemporanea attraverso il linguaggio teatrale. Il focus tematico dell’intero progetto è la migrazione, fenomeno centrale nella ridefinizione dell’attuale identità europea.Metropolis indaga il tema del fenomeno migratorio in relazione alla città e al suo mutamento, in termini urbanistici - sociali ed economici, coinvolgendo direttamente registi e drammaturghi internazionali e le comunità di riferimento (giovani immigrati di II generazione, comunità di quartiere, giovani artisti e giovani abitanti, ospiti del centro di accoglienza partner di progetti, pubblico generico).
Metropolis si declina in diverse fasi finalizzate alla scrittura e alla messa in scena di atti unici originali sul tema della migrazione, i cui autori sono dei giovani artisti internazionali, attraverso un percorso di scambio e conoscenza dei contesti di riferimento ad alta densità di migranti.
Il progetto prevede il coinvolgimento di un tutor, un drammaturgo e allievi drammaturghi e registi provenienti dai differenti paesi. Saranno elaborate drammaturgie originali dai giovani drammaturghi provenienti dai differenti paesi. Nella fase di realizzazione si lavorerà con cast misti (drammaturgo e regista di differente nazionalità cui sarà associato uno scenografo/costumista dell’Accademia di Brera). I testi, in lingua italiana, verranno messi inscena in lingua italiana con attori professionisti selezionati tramite bando.
Il progetto è diretto da Giampiero Solari, Direttore della Scuola, e si sviluppa in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano, Italia), Centro Culturale Zaharada (Banska Bystrica, Slovacchia), Continuo Theatre (Praga, Repubblica Ceca), UNATC ”I.L.Caragiale” (Bucharest, Romania), Theatreakademie August Everding (Monaco, Germania), l’ Institute del Teatre of Barcelona (Barcellona, Spagna) e le associazioni partner e sostenitrici del progetto: ADIR – Associazione Donne in Rete (Milano, Italia), Associazione Dynamoscopio (Milano, Italia) e il Centro di Accoglienza Straordinaria Centro Foyer (Pavia, Italia).
“Natali in Casa Cupiello” quattro regie di Arturo Cirillo Sala Teatro - Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi:
Studi per 4 cast su Natale In Casa Cupiello di Eduardo De Filippo; Dal 3 all’8 luglio 2015 Sala Teatro - Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi con il Terzo Corso Attori:Alessandro Bay Rossi, Cristina Cappelli, Andrea Delfino, Rossella Fava, Ludovico Fededegni, Luigi Feroleto, Paola Giannini, Giulia Mancini, Leonardo Manzan, Gaetano Mongelli, Gianpaolo Pasqualino, Zoe Pernici, Mauro Sole, Chiara Tomei. Regie di Arturo Cirillo "Natali" in casa Cupiello è l’allestimento pensato da Arturo Cirillo per il Terzo Corso Attori della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi giunto all’appuntamento finale del percorso formativo e verte sul confronto con uno degli esempi più interessanti e vivi della drammaturgia italiana: il teatro di Eduardo De Filippo. Un teatro, quello di De Filippo, in cui si scrive per la scena, pensando a degli attori specifici, in cui drammaturgicamente si usano le antiche regole del teatro comico (come il contrasto e il ritmo) per immettervi però un’irrequietezza tutta novecentesca, e far nascere la vena umoristica. Che relazione può esserci oggi tra Natale in casa Cupiello, che è il testo su cui ho scelto di lavorare - spiega A.C.- e un gruppo di giovani attori all'inizio del loro viaggio nel mondo del teatro, quello che si definisce professionale, quello che diventa mestiere? Non ho pensato di dover curare una messa in scena di questo classico, questo prototipo, questo testo che un po’ tutti pensano di conoscere. Ho invece desiderato che esso potesse essere inventato ed immaginato di nuovo, da ogni singolo allievo, per arrivare a fare vari, molteplici "Natali in casa Cupiello". Quindi non immagino una confezione scenica unica dove immettere le singole prove interpretative degli allievi, ma intendo lavorare su quello che vi può essere di particolare in ogni singola distribuzione (che alla fine saranno nel numero di quattro), in modo da raccontare diverse possibilità di vedere questo testo. L’intento è di creare un vuoto scenico, fare spazio e dare tempo, affinché la capacità di ognuno possa provare a far nascere un altro da sé che si chiamerà: Luca, Concetta, Tommasino, Ninuccia, Nicolino, Pasquale, Vittorio, Elia, eccetera. Così penso a Natale in casa Cupiello come se fosse stato scritto oggi, e per un gruppo di attori di oggi, che metteranno il proprio passato, le proprie emotività e il proprio immaginario in ciò che si andrà a raccontare. Ciò non significa per forza attualizzare, come lo si intende comunemente, ma pensare che si sta dando corpo e sentimento ad un altro possibile se stesso, un se stesso che invece di nascere e crescere nella propria biografia si trovi a nascere e crescere in una casa dal nome Cupiello. Questa è una casa abitata da un padre che si è rifugiato (ma forse è stato anche relegato) in un grande sogno, un presepe che è per lui immagine di una famiglia felice; da una madre che porta su di sé il peso di affrontare ogni giorno, ad ogni risveglio, una famiglia in realtà infelice; da uno zio ladro ed approfittatore, che paradossalmente si erge a paladino di una falsa giustizia; da dei figli, generazione non ascoltata e non compresa, condannati alla nevrastenia e al ricatto emotivo; dal marito della figlia e anche dall'amante di lei, due uomini innamorati ma anche ciechi davanti a quella ragazza insoddisfatta e irrealizzata che è Ninuccia. Si chiede a questi giovani attori invenzione, gioco, ascolto, relazione e, soprattutto, originalità, che può nascere solo credo dal mettere in gioco se stessi e la propria storia, insieme al proprio corpo, fatto anche di respiro e voce, insomma da tutte quelle cose uniche ed irripetibili che fanno di ognuno di noi una realtà assoluta. Il tutto in una lingua anche questa che sia il più possibile inventata su di sé, una lingua che certo nasce dalla scrittura e dalla musicalità del dialetto napoletano, ma che alla fine, si spera, diventi una lingua teatrale, credibile e recitabile. Quindi si vedranno svariati Luca Cupiello e compagni, in situazioni e condizioni diverse, in cui anche l'uso da parte di alcuni delle didascalie non è una scelta ideologica o di regia, ma lo strumento eventuale per entrare in un ruolo e nella sua definizione. Gli oggetti di scena, che saranno reali ma talvolta anche immaginari, serviranno per raccontare la relazione emozionale che intercorre tra loro e i personaggi, e lo stesso presepe sarà il più possibile una visione, che magari qualcuno vede realmente e qualcuno finge di vedere. Anche il costume di ogni attore ho voluto che fosse il corrispettivo esterno di un'idea, di un'immagina che si è avuta. Tutto questo dovrebbe avvenire in un gioco comune, dove ogni distribuzione è una variante, un'ipotesi, un’improvvisazione su un testo dato, dove nulla esiste già, ma tutto deve essere portato alla luce, tutto deve essere narrato di nuovo, come se fosse la prima volta, ma proprio la prima volta che si fa Natale in casa Cupiello, e questo forse è un modo di vivere la tradizione. Da venerdì 3 a mercoledì 8 luglio 2015 Sala Teatro Venerdì 3 luglio- ore 21,00 Sabato 4 luglio doppia replica ore 18,00 e ore 21,00 Domenica 5 luglio - ore 21,00 Lunedì - riposo Martedì 7 e mercoledì 8 luglio doppia replica alle 18.00 e alle 21.00 Ingresso libero con prenotazione obbligatoria: 02/97152598 - 99 Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi Via Salasco, 4 – MilanoPerformance Urbane
Venerdì 27 maggio 2016 alle ore 19,00 la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi presenta il
progetto
internazionale Performance Urbane, secondo appuntamento pubblico per Terre Promesse, il
contenitore
trasversale attraverso il quale l’accademia teatrale intende esplorare nei prossimi anni
la realtà
contemporanea, restituendola attraverso gli strumenti del Teatro, del Cinema e della Musica, con
l’obbiettivo
di promuovere e incentivare la mobilità e l’incontro dei giovani artisti
provenienti da diverse
nazioni e realtà, costruendo un’occasione di incontro e lavoro creativo
comune.
Selezionato nell’ambito del Bando MigrArti e finanziato dal MiBACT, il progetto
Performance Urbane, di
cui Adrian Paci, artista visivo di fama internazionale, è curatore artistico, indaga il
linguaggio
della performance come punto di connessione fra teatro e arte visiva, utilizzando lo spazio
urbano come tema
e palcoscenico. Il punto di partenza è una connessione fra Italia e Albania, la cui
necessità
nasce direttamente dall’ambito biografico dell’artista. Adrian Paci ha vissuto e
lavorato in
questi anni a Milano, ma è originario di Scutari, città in cui ha recentemente
inaugurato Art
House, la casa dell’arte contemporanea che, a ottobre 2016, ospiterà la sezione
albanese del
progetto.
Per questa ragione, grazie alla collaborazione con l’Università di
Scutari Luigj
Gurakuqi, è stato possibile comporre un gruppo di allievi provenienti da diverse
formazioni. Sotto la
guida dell’artista hanno lavorato otto allievi della Civica Scuola di Teatro Paolo
Grassi(drammaturghi, registi e danzatori) e otto allievi del corso di arti visive dell’Università
di Scutari, con il supporto del partner Cooperativa Sociale Ajka – essenza che coinvolge
giovani della
comunità albanese residenti a Milano. La proposta di Adrian Paci è stata quella di
attraversare la città leggendola dal punto di vista visivo, attraverso la percezione e lo
studio del
ritmo, del suono, del colore. Per concepire e sviluppare gli interventi performativi, nei giorni
di lavoro
gli allievi hanno attraversato spazi urbani definiti, hanno passato tempo nei mercati cittadini,
nelle
stazioni, sui mezzi pubblici, al Parco Sempione: abbiamo visto una giovane allieva di pittura
sedersi sul
pianoforte della stazione centrale e suonarlo coi piedi nudi; un’altra attraversare un
mercato in
linea retta, creando un rapporto con le persone che vi si scontravano; e poi giochi infantili
sotto io
cartello delle partenze dei treni, baci attraverso le grate che chiudono la stazione di notte,
vestiti stesi
ad asciugare sul palco Burri, cartelli sparsi sui muri della città che ci invitano a non
sprecare il
nostro tempo.
Le performance realizzate, secondo una prassi consolidata nel linguaggio artistico, sono state documentate attraverso video e fotografie, che mantengono una traccia di quanto accaduto e che rappresentano gli elementi del nostro diario / video racconto al pubblico.
ATIR Compie Vent’anni
Serata di apertura dei festeggiamenti per i Vent'anni dell'ATIR Teatro Ringhiera, Sala Teatro lunedì 9 maggio 2016 - ore 18:00 Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Intervengono: Mattia Fabris, Nadia Fulco, Stefano Orlandi, Maria Pilar Pérez, Arianna Scommegna, Serena Sinigaglia, Maria Spazzi, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan. Coordina Claudia Cannella.
Studio su Macbetto
Regia e drammaturgia Giovanni Ortoleva
con Giorgia Coco e Mauro Lamantia e Diego Becce,
Michele
Bernardi, Federico Gariglio e Edoardo Sorgente
tutor Sofia Pelczer
luci Paolo Latini e
Simona
Ornaghi
scene Alice Capoani, Mattia Franco e Pio Manzotti
costumi Enza Bianchini e
Nunzia
Lazzaro
musica originale Ettore Biagi
In un rapporto innamorato ed eretico con l’originale Shakespeariano (e il libretto di Piave
per l’opera
Verdiana), Giovanni Testori scrive Macbetto. Innamorato perché ne segue fedelmente i
passi, la
struttura drammaturgica, le azioni. Eretico perché seguendolo lo stravolge, vi innesta
componenti di
altre opere (Il sogno di una notte di mezz’estate sovra a tutte le altre) e lo porta in un’altra
lingua, da lui stesso creata. Una lingua artificiale ma atavica, che risucchia lo spazio nella
parola e
regala la parola al corpo.
Il nostro studio si è concentrato sui primi due atti del
testo, prima
della scena finale del secondo atto in cui Testori decreta la morte di Fleanzio, il figlio di
Banco che in
Shakespeare, sopravvivendo all'attacco dei sicari, si profilava come regnante futuro e
ristoratore
dell'ordine. Studiando in parallelo a Macbetto l’originale di Shakespeare e la riscrittura
di Piave,
abbiamo lavorato sulla corporalità della parola di Testori, cercando di portarla nel
corpo e di
rendere l’azione, e l’evocazione, quanto più concrete possibili.
Abbiamo cercato la
musica nell’azione e l’azione nella musica. Abbiamo saccheggiato tutti i “codici”
che ci facevano gola, per necessità oltre che per scelta, accettando la convivenza di
tragedia,
ironia e surrealismo, convinti che solo nella contaminazione risiede possibilità di dare
luogo alla
tragedia, oggi.
Nuovo Teatro Made In Italy - 1963 – 2013 Di Valentina Valentini
Presentazione del volume (Bulzoni Editore)Giovedì 28 aprile 2016 - ore 20.00 Milano, Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi - Sala Teatrale
Il volume Nuovo Teatro made in Italy, di Valentina Valentini, si compone di cinque saggi di impianto storico tesi a enucleare i fatti più significativi di un fenomeno artisticamente rilevante, nell’arco di tempo che va dal 1963 al 2013 e di tre capitoli tematici, dedicati ai modi compositivi del Nuovo teatro, allo spazio e alle fenomenologie attoriali. Questi tre capitoli si intrecciano con tre saggi di approfondimento, rispettivamente di Anna Barsotti, Cristina Grazioli e Donatella Orecchia che analizzano la peculiarità dell’attore-autore italiano; l’utilizzo della luce come potenziale dinamico dell’evento spettacolare e la matrice popolare della formazione dell’attore nel Nuovo Teatro. Questo studio inscrive il teatro in un orizzonte contiguo alle altre arti, ricostruendo un intreccio di relazioni che hanno fatto del teatro un crocevia attraverso il quale rileggere l’intera storia della seconda metà del Novecento: i suoi aspetti sociali, le ideologie, le tendenze, i costumi, l’estetica. Il volume prende in esame un fenomeno che ha trasformato radicalmente il pensiero e la pratica del teatro in Italia, in grado di reggere il confronto con le esperienze coeve euro-americane. Al volume, edito da Bulzoni, è collegato il sito web www.nuovoteatromadeinitaly.com(webmaster Stefano Scipioni, coordinatore dei focus, Donatella Orecchia) che raccoglie e mette a disposizione dei lettori una ragionata scelta di documenti su alcuni dei protagonisti e degli spettacoli più significativi del teatro italiano fra il 1963 e il 2013. Luogo di approfondimento dei discorsi condotti nel volume, il sito web offre un ambiente malleabile nella consultazione, rigoroso nella scientificità e capace di essere arricchito nel corso del tempo.
Terre Promesse
Prima fase: Il laboratorio delle idee 22-25 aprile 2016. Quattro giorni di laboratorio, di confronto aperto ed elaborazione intorno al tema dell’immigrazione come fenomeno sociale contemporaneo. Partecipano quattro autori: Wolfram Lotz- Germania; Anders Lustgarten- Inghilterra; Biljana Srbljanović- Serbia; Emanuele Aldrovandi- Italia. Quattro tutor: Igor Vuk Torbica, assistente regia teatrale e radiofonica per la Serbia; Laura Olivi,dramaturg per la Germania; Monica Nappo Kelly, regista e attrice per l’Inghilterra; Michele De Vita Conti, regista per l’Italia; Davide Carnevali, autore per l’Italia. Seconda fase: La Scrittura dei Microdrammi Maggio-Giugno 2016 Fase di lavoro in cui i giovani drammaturghi, in stretto contatto con registi, scenografi e costumisti,produrranno ciascuno un microdramma per restituire il loro sguardo sul tema del progetto. Terza fase: Realizzazione Scenica dei MICRODRAMMI Luglio 2016 - Tre serate di spettacolo aperte alla città di Milano
Un corale disaccordo
Operina del Secondo Corso Attori di Alan Ayckbourn 12/13/14/15 aprile ore 19:45 - 16/17 aprile
ore 15
Teatrino
della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
regia di Elisabeth Boeke
direzione musicale
Silvia
Giradi
palestra verbale Ambra D'Amico
Iterpreti (secondo corso attore teatrale)
:Diego Becce,
Michele Bernardi, Lorenzo Cervasio, Federico Gariglio, Carlo Amleto Giammusso, Francesca
Muscatello,
Lucienne Perreca, Arianna Piattelli, Miriam Podgornik, Ivo Randaccio, Edoardo Rivoira, Edoardo
Sorgente
assistenti alla regia: Virginia Landi, Ida Treggiari
scene: Francesca Sforza, Pio Manzotti,
Alice
Capoani, Mattia Franco
costumi: Enza Bianchini, Nunzia Lazzaro
luci: Paolo Latini,
Simona Ornaghi
A Chorus of Disapproval è una commedia di Alan Ayckbourn del 1984 non ancora tradotta in
italiano che
suona come Un coro in disaccordo oppure Un accordo scordato. E' la storia di un gruppo di
persone che fanno
parte di una compagnia amatoriale e decidono di mettere in scena la famosa Ballad Opera del '700
dal titolo
The Beggar's Opera o Opera del mendicante.La commedia si apre con l'ultimo coro dello spettacolo
che la
compagnia ha messo in scena e prosegue con un salto temporale che ne ripercorre la genesi:
l'idea, le prove,
le audizioni, la distribuzione. Le relazioni all'interno del gruppo e della singole coppie,
creano
continuamente naturali e curiosi parallelismi tra le vite dei personaggi e le storie che
recitano da
aspiranti attori. Uno dei personaggi centrali è un vedovo timido e un po' goffo, da poco
arrivato in
una cittadina gallese. Un giorno vede un annuncio su un giornale, relativo ad una locale
filodrammatica che
sta per mettere in scena The Beggar's Opera di John Gay. Aspira ad una particina ed invece, poco
a poco, si
trova a ricoprire il ruolo di protagonista, suo malgrado, ma si ritroverà ancora
solo.
Alan
Ayckbourn scrive spesso nelle sue opere sulla classe borghese e suburbana ma, volendo
generalizzare, scrive
di uomini e donne, delle loro relazioni e della generale incapacità di vivere insieme.In
questo
adattamento i personaggi della compagnia CORO (Cantanti Opere Rivisitate Ostinati) sono tutti
piu' o meno
giovani .L'azione si svolge in Italia in un paesotto non ben precisato della Lombardia ,nel
1984,come
nell'originale. Sono gli anni di M. Thatcher in Gran Bretagna, di R. Reagan in USA, di B. Craxi
in Italia.
Spostando l'azione dalla provincia gallese originaria a quella italiana, abbiamo deciso di
tradurre anche i
testi delle canzoni della Beggar's Opera in italiano, sebbene non contemporaneo. Cio' non solo
per una
maggior comprensione ma per ricreare in verso contrario la rivalità fra le due lingue che
aveva
caratterizzato quel periodo del '700 inglese in cui l'opera italiana era predominante su tutte
le scene.
L'inserimento di alcune canzoni in inglese, che contestualizzano gli anni '80, molto popolari
fra i giovani
italiani, ne completano la contrapposizione linguistica.
L'intreccio fra i due testi, la
commedia e la
ballad-opera, è molto stretto e continuamente ripreso sia nella struttura che nei
riferimenti
musicali e testuali spesso concepiti come veri concertati.La possibilità di lavorare con
un vero
testo teatrale, come libretto, scritto da un autore con una forte passione e competenza musicale
rende
questo materiale una prova difficile ma molto stimolante per degli allievi attori.
Performance Per La Mostra Umberto Boccioni (1882-1916): Genio e Memoria
Domenica 3 aprile 2016 dalle 16 alle 19 la grande mostra "Umberto Boccioni. Genio e memoria”
a Palazzo
Reale sarà teatro di un evento speciale. Attori e danzatori della Civica Scuola di Teatro
Paolo
Grassi di Fondazione Milano introdurranno il pubblico all’atmosfera futurista e lo
accompagneranno
lungo il percorso di visita, creando un intenso dialogo tra opere e azioni performative.
Sarà
Boccioni stesso ad introdurre il pubblico nel percorso della mostra. Dopo aver ammirato il suo
celebre
Autoritratto proveniente dalla Pinacoteca di Breraesposto al centro della prima sala, i
visitatori saranno
accompagnati da Ivano La Rosa eDaniele Cavone Felicioni, i due attori che interpretano l’artista
(il
Boccioni divisionista e quello futurista per rimarcare le aree tematiche della mostra), alla
scoperta dei
pensieri dell’uomo inquieto, della persona oltre che del personaggio, in un percorso
performativo
parallelo ed integrato alle opere esposte: brevi monologhi, frammenti di pensieri sussurrati
(brani tratti
da U. Boccioni dalle lettere e dai diari) , dichiarazioni dal Manifesto dei pittori Futuristi,
il tutto,
promette la regista dell’evento, Eleonora Moro, costruito alla maniera di una serata
futurista.
Ad accompagnare e celebrare il genio e la vita di Boccioni ci sarà anche Filippo Tommaso
Marinetti(interpretato da Luca D’Addino): il pubblico assisterà al coinvolgimento
dell’uno
nei confronti dell’altro, fino all’adesione di Boccioni al movimento futurista.
Marinetti
accompagnerà il pubblico fino alla fine del percorso con vera invettiva contro tutti i
passatisti di
sempre ed un elogio toccante e sincero al coraggio ed al genio di Boccioni.
A suggellare l’atmosfera
e calare il pubblico nella cornice degli eventi socio-politici del tempo, nel chiostro di
Palazzo Reale
avranno luogo azioni performative con i danzatori del Corso Teatrodanzadella Civica Scuola di
Teatro Paolo
Grassi, azioni sceniche (tratte da Uccidiamo il Chiaro di Luna di Silvana Barbarini) curate da
Davide
Montagna, il Bombardamento di Adrianopoli, coro futurista diretto dal MaestroEmanuele De
Checchi.